Rilancio del lavoro per salvare la professione e per salvare l’Inpgi. Queste le tematiche all’ordine del giorno del direttivo regionale del Sindacato giornalisti Veneto convocato a Padova mercoledì 22 gennaio, dalle 11, nella sede della Banca Etica (entrata da via Cairoli 11, fronte stazione dei treni) e della consulta regionale dei Cdr, che seguirà al pomeriggio a partire dalle 15.
Ai lavori della mattinata parteciperanno anche la presidente dell’Inpgi, Marina Macelloni, e la direttrice Mimma Iorio: sarà un’occasione di confronto e di approfondimento sulla nuova normativa varata dal governo sugli stati di crisi e sulla scelta di allargare la platea contributiva dell’Istituto ai comunicatori.
Direttivo e consulta dei cdr seguono alla Conferenza nazionale dei Comitati e fiduciari di redazione, tenutasi a Roma lo scorso 9 gennaio insieme con la Giunta esecutiva della Fnsi e le Associazioni Regionali di Stampa, che approvata la relazione del segretario generale, Raffaele Lorusso, ha ribadito «la centralità del lavoro giornalistico e di una professione la cui libertà e indipendenza sono sotto attacco, anche a causa della minaccia all’indipendenza e sicurezza dell’Istituto di previdenza dei giornalisti».
La delegazione veneta era composta dalla segreteria regionale di Sgv, Monica Andolfatto, dal vice Massimo Zennaro, dal componente di giunta Nicola Chiarini, e dai cdr di Arena di Verona, Giornale di Vicenza, Gazzettino, Corriere del Veneto e delle testate del Gruppo Gedi (Mattino di Padova, Nuova Venezia, Tribuna di Treviso, Corriere delle Alpi) e Tgr Rai Veneto.
Nel documento finale approvato al termine dei lavori si legge ancora: «I Cdr, in prima linea nella difesa della categoria, chiedono che il governo si faccia carico della situazione gravissima in cui versa il mondo dell’informazione e ritengono indispensabile l’avvio immediato dei tavoli sul lavoro e sulla riforma dell’editoria chiesti dalla Fnsi e promessi dal governo, oltre che sull’allargamento della platea di chi contribuisce all’Inpgi». E alla vigilia della nuova stagione di prepensionamenti voluti dal governo i Cdr «si impegnano, insieme alla Federazione nazionale della Stampa italiana, a sottoscrivere accordi che prevedano prepensionamenti solo se le assunzioni previste per legge siano assunzioni di giornalisti con contratto di lavoro giornalistico a tempo pieno: i colleghi in uscita non dovranno essere rimpiazzati da lavoratori non giornalisti».
I Comitati di redazione, infine, «verificheranno con attenzione e rigore che le richieste di stati di crisi siano supportate da congrui dati di bilancio e che non si torni al meccanismo della lista di attesa che ha provocato in passato la corsa ai prepensionamenti» e hanno chiesto alla segreteria e alla Giunta Fnsi, conclude il documento, «di mettere in campo tutte le azioni di mobilitazione e di lotta, fino alla convocazione dello sciopero generale, per sostenere l’avvio dei tavoli e impedire l’ulteriore indebolimento della professione e la distruzione dell’Inpgi e degli altri enti di categoria».