«Le fake news? Una delle principali cinghie di trasmissione delle diseguaglianze, fra i temi più caldi della nostra società». Laura Nota, professoressa ordinaria del Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia applicata all’Università di Padova, è delegata del Rettore per l’Inclusione e la Disabilità, dirige il Larios (Laboratorio di Ricerca e Intervento per l’Orientamento alle Scelte).
È lei a dirigere il corso di alta formazione “Raccontare la verità – Come informare promuovendo una società inclusiva e combattere le fake news” organizzato da Unipd con Fnsi (Federazione nazionale stampa italiana), Sgv (Sindacato giornalisti Veneto) e Associazione Articolo 21, rivolto ai giornalisti e a quanti a vario titolo operano nella comunicazione.
Dieci lezioni, tutte on line, per 60 ore complessive dal 10 aprile e fine ottobre: ogni 15 giorni in gran parte al sabato mattina e qualche venerdì pomeriggio. Iscrizioni entro il 10. marzo prossimo
Si tratta di un progetto pilota in Italia nato dall’alleanza fra il mondo della ricerca e dello studio (università) e il mondo dell’informazione (i giornalisti) per promuovere un percorso formativo multidisciplinare e fornire strumenti culturali e tecnici per affrontare l’ecosistema massmediatico.
«La realtà è complessa – spiega Nota – e non può essere semplificata da una visione parziale o da un approccio stereotipato o peggio ingabbiato da pregiudizi o manipolato da “bufale”. Serve il pensiero critico che va costruito con l’analisi, lo studio, l’impegno, il confronto e l’ascolto».
«È un corso per coloro a cui sta a cuore l’articolo 21 della Costituzione – aggiunge Giuseppe Giulietti presidente della Fnsi – il diritto di essere informati e il dovere di informare in maniera corretta, accurata, verificata».
Le lezioni sono state organizzate in maniera da favorire lo scambio, il dialogo, l’interazione fra i docenti – sia giornalisti di esperienza, che professori universitari di facoltà umanistiche e scientifiche – per stimolare la riflessione e l’apprendimento attivo. Al termine del percorso, all’interno del quale ci saranno anche esercitazioni pratiche e giornate di approfondimento su tematiche di attualità come la divulgazione scientifica e l’infodemia da Covid – verrà rilasciato un attestato universitario.
Queste le tappe programmate:
– L’ecosistema socio-economico e mediatico complesso e frammentato e il pensiero critico quale antidoto
– L’industria editoriale, la disintermediazione, le discriminazioni, l’informazione e la comunicazione
– L’innovazione tecnologica e i social media: ricadute in termini di caos informativo; la responsabilità della Rete, moltiplicazione dei mezzi non significa pluralismo informativo e accessibilità consapevole; linguaggio della discriminazione e dell’odio
– Costruire contesti inclusivi, improntati a giustizia sociale e sostenibilità: cosa vuol dire inclusione, cos’è la giustizia sociale, ruolo dei diritti umani, come questi elementi si intersecano con le azioni giornalistiche; cosa sono gli stereotipi e come si formano, come si contrastano
– Linguaggio inclusivo, attento alla parità di genere, e come controllare attendibilità e validità nei processi di raccolta delle informazioni; come riconoscere e fronteggiare forme linguistiche aggressive e svalutanti anche a vantaggio di un ruolo educativo dell’attività giornalistica
– Tecnologie, piattaforme digitali, accessibilità e innovazione sociale nel settore giornalistico a vantaggio della qualità, la costruzione degli algoritmi nell’informazione, oltre il fact checking
– Il giornalismo di inchiesta sociale tra oscurità e querele bavaglio, come riconoscere e fronteggiare la fabbrica del falso che inquina le democrazie, l’informazione scientifica e il proliferare delle superstizioni della pseudoscienza
– La deontologia professionale come assunzione di responsabilità civile, la libertà di stampa in Europa e nel mondo tra “editti bulgari”, le carte dei giornalisti, i diritti dei giornalisti a partire dal contratto di lavoro
Foto: la professoressa Laura Nota, direttrice del Corso di alta formazione