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Gazzettino, doppia condanna dal giudice del lavoro: annullato un licenziamento, riconosciuto il rapporto di dipendenza a un collaboratore

Dopo la sentenza per comportamento antisindacale emessa lo scorso gennaio dal giudice del lavoro di Venezia, ora il Gazzettino nel giro di poco più di un mese rimedia altre due condanne: in tribunale a Vicenza e in tribunale a Rovigo.
Andiamo per ordine.

Annullato il licenziamento di un articolo 12
Porta la data del 14 aprile la sentenza con cui il giudice del Lavoro del capoluogo berico, Paolo Talamo, annulla il licenziamento disciplinare intimato dal Gazzettino lo scorso 18 dicembre a un dipendente articolo 12. L’azienda non solo deve reintegrare il collega nel posto di lavoro ma deve anche corrispondere un’indennità risarcitoria già determinata e con maggiorazione di interessi legali e rivalutazione su base Istat dalla data del licenziamento fino all’effettivo saldo, versare i contributi assistenziali e previdenziali maturati dal momento del licenziamento fino al momento dell’effettiva reintegra, ristorare in favore del ricorrente le spese di procedura dallo stesso sostenute. Il giornalista è stato patrocinato dagli avvocati Maria Luisa Miazzi, Francesco Rossi e Angela Rampazzo.

Il co.co.co. è un corrispondente articolo 12
Porta la data dell’otto marzo la sentenza con cui la giudice del Lavoro del capoluogo polesano, Silvia Ferrari, dà ragione a un collaboratore che ha presentato ricorso per vedersi riconosciuto il vincolo di dipendenza nel rapporto instaurato con l’azienda dal 1998. La giudice “accoglie parzialmente il ricorso, accertando e dichiarando che tra le parti è intercorso un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato dal dicembre 1998 con mansioni di corrispondente ex art. 12 Cnlg. L’azienda è inoltre condannata a corrispondere al ricorrente le eventuali differenze retributive, oltre a interessi legali e rivalutazione monetaria dalla data della domanda al saldo effettivo, e a provvedere alla regolarizzazione della posizione contributiva del ricorrente per il medesimo periodo e a risarcire al ricorrente il danno cagionato dalla diminuzione degli incarichi nel periodo successivo al settembre 2019. Il giornalista è stato patrocinato dagli avvocati Maurizio Paniz e Stefania Fullin.