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Padova, cronista in questura per ore, il Sindacato giornalisti: serve chiarezza

La Digos della questura di Padova ha fermato oggi pomeriggio 7 persone all’interno della mostra “Da Monet a Matisse” a palazzo Zabarella: sono sospettate di far parte di Ultima generazione e di aver pianificato un’azione di protesta contro le opere esposte. La polizia ha sequestrato loro striscioni, colla e gessetti. Con gli attivisti gli agenti hanno bloccato anche un cronista, giovane collaboratore de “Il mattino di Padova”. Il cronista è stato portato in questura alle 15.30 e da quel momento non è più riuscito a parlare con la redazione, nemmeno con l’avvocato della testata. Non è chiaro se vengano mosse accuse a suo carico, e quali, e se gli sia stato sequestrato il cellulare.
Il Sindacato giornalisti Veneto, sottolineando la gravità di quanto sta accadendo, chiede con urgenza chiarezza alle autorità: se, come appare fino a questo momento, il collaboratore era presente per documentare un fatto di cronaca, il fatto che sia trattenuto in questura da ore gli impedisce di fare il suo lavoro, che è quello di informare i cittadini. Il diritto di cronaca è un valore per la comunità e un presidio di democrazia che non può essere in alcun modo limitato o soppresso.