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Solidarietà a Silvia Bergamin

Quanto è successo a Silvia Bergamin, corrispondente dell’Alta per il “mattino di Padova”, è un fatto gravissimo che impone una decisa e ferma reazione da parte della locale Associazione di stampa. Per aver scritto – sul quotidiano di venerdì 5 febbraio – la notizia, peraltro diffusa dai carabinieri di Cittadella, di un pusher arrestato per droga (teneva 2 etti di cocaina nell’auto) dai militari dell’Arma, la giornalista è stata oggetto di offese, insulti e attacchi di natura sessista sul profilo Facebook del 30enne finito in manette. Messaggi e commenti poi rimossi, ma che intanto sono circolati in rete per alcune ore, arrecando un danno pesante all’immagine e alla professionalità di Silvia, apprezzata da sempre nella realtà in cui opera e professionalmente ineccepibile nella stesura dei propri articoli. Assostampa Padova, come peraltro già fatto dal Sindacato regionale giornalisti e dalla Federazione nazionale della Stampa, esprime la massima solidarietà alla collega colpita da un attacco così ignobile e le garantisce il totale appoggio nelle azioni legali che deciderà di intraprendere per tutelare se stessa. Purtroppo, non è la prima volta che registriamo come il lavoro delle giornaliste sia bersaglio di “cattiverie”, epiteti e becere allusioni sul modo di procurarsi le notizie, provocazioni che non possiamo più accettare come categoria, all’unisono. Chi fa il proprio mestiere in modo corretto, a prescindere dal sesso, va difeso e protetto senza “se” né “ma”, per evitare che sui social – dove, purtroppo, sta passando di tutto, senza i controlli adeguati – si scateni una gogna assurda. Difenderemo sempre la libertà di stampa e lo faremo a testa alta, consci che dare notizie verificate e certe rappresenti un caposaldo della professione.