«Sotto scorta deve finire chi minaccia e aggredisce e non le persone come la professoressa padovana Antonella Viola, che si prende cura degli altri». Così il presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, Giuseppe Giulietti, che insieme al Sindacato giornalisti Veneto esprime solidarietà all’immunologa cui è stata assegnata la scorta. Una decisione presa dopo che le è stata recapitata una lettera minatoria contenente una pallottola e un messaggio nel quale le viene intimato di dire che i bambini non devono essere vaccinati altrimenti verrà colpita, oltre a lei, la sua famiglia.
Viola è fra le scienziate più accreditate per i suoi studi, diventata famosa anche a livello mediatico per la sua battaglia a difesa dell’utilità dei vaccini per combattere il Covid.
«Sono le stesse modalità con cui si minacciano i giornalisti – continua Giulietti – azioni del genere vanno solo respinte con fermezza. E ci auguriamo che gli autori di queste intimidazioni dal carattere terroristico vengano individuati e assicurati alla giustizia, così come coloro che in questi mesi hanno attaccato e minacciato i cronisti».
In un recente incontro con il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, finito nel mirino della galassia no vax più volte insieme ad altri amministratori, Giulietti ha proposto un “manifesto contro la violenza no vax” che metta attorno allo stesso tavolo tutte le professioni sotto attacco: medici, infermieri, amministratori e giornalisti.
Questo il post pubblicato oggi 6 gennaio da Antonella Viola nel suo profilo fb, da cui è stata tratta la foto
Speravo di tenere la notizia sotto traccia ma, come avrete letto, non è stato possibile. Sì, confermo di aver ricevuto una busta contenente una lettera di minacce ed un proiettile. Mi si ordina di dire che i bambini non devono essere vaccinati o spareranno a me o alla mia famiglia. Questi sono i novax che sanno solo odiare, rifiutare logica e leggi, creare tensione e violenza. Sono ovviamente amareggiata perché ho speso gli ultimi 2 anni a servizio della collettività, senza risparmiarmi, sottraendo tempo alla mia famiglia e a me stessa. Sono incazzata con chi strizza l’occhio a certa gente, a chi mette in dubbio la nostra serietà e libertà da qualunque condizionamento. Ma continuerò a fare del mio meglio per dare voce alla scienza e parlare a chi vuole ascoltare. Sempre guidata da etica, responsabilità e amore.
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