È in calendario sabato 10 aprile pv, dalle 9 alle 13, la lezione che segna l’avvio del corso di alta formazione “Raccontare la verità, come informare promuovendo una società inclusiva e contrastare le fake news”, organizzato dall’Università degli Studi di Padova, dalla Federazione nazionale della Stampa italiana, dal Sindacato giornalisti Veneto e da Articolo 21, in collaborazione con il Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige e con l’Ordine dei giornalisti del Veneto.
L’evento in via del tutto eccezionale, visto l’interesse registrato, sarà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook del Sindacato giornalisti Veneto e rilanciata su quelle della Fnsi e di Articolo 21.
In apertura i saluti della professoressa Laura Nota, direttrice del corso, del Rettore di Unipd, Rosario Rizzuto, del presidente Fnsi, Giuseppe Giulietti, di Paolo Borrometi, presidente di Articolo21 e di Monica Andolfatto, segretaria Sgv.
Quindi si entrerà nel vivo del percorso didattico. La prima sessione di studio, coordinata da Roberto Reale, sarà affidata al segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso e al professor Vincenzo Milanesi, filosofo dell’Università di Padova che approfondiranno gli aspetti dell’importanza della formazione multidisciplinare nello scoprire e nel combattere le bufale e il nesso fra il diritto alla verità e la democrazia.
La seconda sessione, coordinata da Enrico Ferri, affronterà il tema del rapporto fra informazione e ‘Disuguaglianze e giustizia sociale’ con il contributo del professor Fabrizio Barca, economista e statistico, ex ministro.
Quella conclusiva, coordinata da Giulietti, vedrà Lucia Annunziata, giornalista e scrittrice, ex presidente Rai, discutere di “Fake news e condizionamento dell’opinione pubblica”.
Prende dunque avvio il primo laboratorio multidisciplinare in Italia che vede insieme giornalisti, esperti di comunicazione, psicologi, filosofi, ingegneri, matematici ed economisti allo scopo di analizzare i meccanismi e i centri di produzione delle fake news spesso frutto di manipolazioni e stereotipi ad hoc per il controllo sociale che diventano cinghia di trasmissione per linguaggio d’odio, divisioni di genere, polarizzazioni estreme.
Un’alleanza fra mondo della ricerca e mondo dell’informazione che ha trovato suggello formale nel protocollo sottoscritto dal Magnifico rettore Rizzuto e dal segretario Lorusso nella storica sede dell’ateneo patavino nell’ottobre 2019.
Il Corso è potuto diventare realtà grazie al successo di iscrizioni. Sono 47 corsisti che hanno deciso di investire tempo e denaro nel progetto apripista nel genere.
In totale sono 10 le lezioni previste da qui a settembre, con discussione della tesi finale a ottobre. Fra i docenti, oltre a Nota, Ferri, Reale e Giulietti, Tiziana Ferrario, Stefano Lamorgese, Paolo Pagliaro, Sigfrido Ranucci, Elisa Marincola, Antonio Nicita, Walter Quattrociocchi, Mirco Tonin, Fabiana Zollo, Paola Rosà, Maurizio Paglialunga, Giancarlo Tartaglia, Paola Barretta, Ilaria Di Maggio, Stefania Mannarini, Marco Mascia, Roberto Natale, Sara Santilli, Salvatore Soresi, Ombretta Gaggi, Maria Cristina Ginevra.
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