IN EVIDENZA

Premio Penna d’oca 2017 a Donatella Gasperi, menzioni speciali per Germana Cabrelle e Marina Lucchin

Premio Penna d'Oca

PADOVA, 24 maggio 2018 – Donatella Gasperi, 60 anni, collaboratrice della “Difesa del Popolo” e freelance, è la vincitrice del premio Penna d’oca 2017 promosso dall’Associazione Stampa Padovana con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto. La giornalista è stata premiata nel corso di una cerimonia che si è svolta nella sala Rossini del Caffè Pedrocchi a Padova. Due menzioni speciali “Giornalismo d’inchiesta” sono state assegnate ai giornalisti Germana Cabrelle (Vanity Fair) e Marina Lucchin (il Gazzettino). Per la prima volta tre donne sono state insignite del premio.
Nella foto, da sinistra Marina Lucchin, Donatella Gasperi e Germana Cabrelle


---------------------



Consiglio Direttivo
Assostampa Padova

Stefano Edel (presidente)
Plinio Romagna (vice presidente)
Lorella Miliani (tesoriere)
Cristina Marchesi (segretario)
Antonino Padovese (fiduciario)
Guido Barbato
Alessandro Mantovani

Contatti
assostampa@assostampa-padova.it

Sindacato pensionati Veneto: “Stop all'abuso del lavoro dei giornalisti pensionati e precari nelle redazioni

L’Ungp Veneto ha approvato all’unanimità un documento nel quale stigmatizza l'abuso del lavoro dei giornalisti pensionati nelle redazioni e lo sfruttamento dei precari.
Di seguito il testo del documento

L’assemblea dell’Ungp Veneto, riunitosi il 3.12.2016 a Castelfranco Veneto (Tv), condivide la preoccupazione del Sindacato giornalisti Veneto per il frequente ricorso nelle redazioni del lavoro dei giornalisti pensionati e per lo sfruttamento dei precari sottopagati e senza sufficienti tutele occupazionali. L’assemblea dell’Ungp Veneto, pur riconoscendo il contributo in termini di esperienza, professionalità, competenza che i giornalisti pensionati possono ancora assicurare al mondo dell’informazione, sollecita i colleghi a non operare in maniera tale da togliere il futuro professionale ai giovani, consentendo agli editori di attuare la strategia di rendere sempre più marginale il lavoro dipendente, con la riduzione degli organici e il ricorso selvaggio agli ammortizzatori sociali. Un fenomeno che va contrastato con forza e durezza, rilanciando il patto intergenerazionale, se si vuole scongiurare la condanna a morte della professione con gravi ripercussioni sulla qualità dell’informazione, sulle dinamiche occupazionali e sull’intero sistema previdenziale.