FNSI. Giornalisti veneti alle urne. Le liste
27/11/10 17:49 Filed in: Comunicati
Lista 1 "Giornalisti veneti per un sindacato di servizio"
L’attività svolta dal Sindacato giornalisti del Veneto, dagli Uffici stampa al lavoro autonomo e precario, dalle redazioni storiche alla Rai, dall’emittenza locale ai periodici locali, senza dimenticare la giusta battaglia per la libertà dell’informazione, riteniamo sia stata significativa non solo a livello regionale. La lista che proponiamo al giudizio dei colleghi nella elezione dei Delegati al Congresso nazionale della Fnsi riteniamo sia espressione di questa esperienza.
L’attività svolta dal Sindacato giornalisti del Veneto, dagli Uffici stampa al lavoro autonomo e precario, dalle redazioni storiche alla Rai, dall’emittenza locale ai periodici locali, senza dimenticare la giusta battaglia per la libertà dell’informazione, riteniamo sia stata significativa non solo a livello regionale. La lista che proponiamo al giudizio dei colleghi nella elezione dei Delegati al Congresso nazionale della Fnsi riteniamo sia espressione di questa esperienza.
Comprende anche colleghi che sono stati critici sulla firma del contratto Fnsi-Fieg ma che ora che il contratto c’è e quindi va applicato e gestito, condividono l’impostazione generale e il confronto-coordinamento con le altre realtà regionali che ha portato alla realizzazione del documento che vi sottoponiamo e che porteremo al Congresso della Fnsi.
La crisi dell’editoria è strutturale.
Il settore è sottoposto ad una trasformazione che investe il modo di acquisire, produrre, trasmettere e consumare informazione. Dopo una stagione di pesanti ristrutturazioni che sono intervenute principalmente mirando ad una riduzione dei costi,è necessario investire in innovazione dei prodotti, formazione e valorizzazione delle risorse umane. Il governo deve mettere a disposizione del sistema norme sui conflitti di interesse e risorse certe allocate in modo selettivo. La campagna sulla “legge bavaglio” ha dimostrato che il sindacato può unire intorno alla questione dei diritti un ampio schieramento. Una riforma delle regole di sistema è essenziale per tutelare il diritto all’informazione.
I giornalisti hanno respinto l’attacco al contratto collettivo nazionale, hanno difeso l’autonomia della professione e degli istituti di categoria. I diritti del lavoro però sono ancora sotto schiaffo. Il Capss ritiene che il sindacato unico e unitario dei giornalisti italiani debba continuare ad impegnarsi per la loro difesa. Questa sarà tanto più efficace quanto più rapidamente saranno superate le divisioni sindacali.
L’unità del sindacato e della categoria rimane il faro cui si ispira l’azione politica del Capss.
Il sindacato dei giornalisti deve impiegare la forza e il consenso che non sono mai mancati alla maggioranza che ha vinto la battaglia per il rinnovo del contratto nazionale per dare voce ad un giornalismo professionale che non lavora più solo nelle redazioni dei giornali quotidiani e dei network televisivi.
VERSO UN NUOVO WELFARE DI CATEGORIA
Il Capss ritiene utile una progressiva integrazione tra enti previdenziali ed assistenziali (Inpgi, Fondo integrativo e Casagit). La media retributiva del settore tende a diminuire. Tale tendenza spinge il Welfare della categoria verso soglie critiche. Il fenomeno va affrontato e contenuto per tempo. Il Capss pone l’accento in primo luogo sull’aumento della contribuzione da parte degli editori, sulla razionalizzazione dei costi generali di gestione (economie di scala) e sulla progressiva convergenza dei servizi e in tendenza delle prestazioni.
DAL SINDACATO DEI DIPENDENTI AL SINDACATO DI TUTTI I GIORNALISTI
Vogliamo un sindacato dei diritti e dei contratti, un sindacato di servizio e delle tutele per i più deboli, in primo luogo i precari e i free-lance. Un sindacato radicato nei territori attraverso le Associazioni regionali di stampa. Un sindacato capace di rappresentare con la medesima efficacia tutti i giornalisti: da quelli della carta stampata (contratto Fnsi-Fieg) a quelli della piccola stampa periodica (accordo Uspi); dall’emittenza nazionale attraverso un coordinamento dei Cdr Rai-Mediaset-La7 a quella locale (contratto Aer-Anti-Corallo), dagli uffici stampa degli enti pubblici a quelli dei privati. Un sindacato destinato quindi a potenziare le attività di consulenza, servizio e formazione.
Oggi la Fnsi è solo in parte un sindacato di questo tipo. E’ ancora soprattutto un sindacato dei giornalisti dipendenti. L’accordo sul welfare del settembre 2007 e le delibere Inpgi del 2009 hanno esteso le tutele previdenziali. La Fnsi ha costituito la Commissione nazionale per il lavoro autonomo e firmato un’intesa con l’Uspi che introduce un tariffario. Si tratta di atti e passi importanti. Ma c’è molta strada da percorrere per raggiungere una rappresentanza piena ed efficace di tutto il lavoro giornalistico. Una più rigorosa selezione dell’accesso alla professione giornalistica trdiversxa Tutela e rappresentanza che potrà cogliere risultati tanto più significativi quanto più rapidamente troverà definizione la questione dell’accesso alla professione giornalistica. L’attuale sistema mette oggi a disposizione degli editori un inesauribile serbatoio di forze di lavoro di riserva. Ciò comprime il potere negoziale e ostacola iniziative sindacali dirette e autonome da parte di chi vive di collaborazioni e resta esposto al ricatto di compensi irrisori. E’ il tema urgente della riforma dell’Ordine dei giornalisti, riforma che da mesi fa polvere in Parlamento.
LA CENTRALITA’ DEL GIORNALISMO PROFESSIONALE E LE REDAZIONI
Un accresciuto potere negoziale del lavoro autonomo può concorrere a valorizzare il lavoro dei giornalisti dipendenti. Le redazioni sono e continueranno ad essere centrali nella catena del valore della notizia. Il settore è impegnato a riposizionarsi su un mercato che cambia, ma ciò che emerge con sufficiente chiarezza è la funzione del giornalismo professionale chiave di volta per programmare, sia pure su basi nuove, il rilancio dell’editoria italiana. La formazione e la valorizzazione delle risorse umane sono il terreno della sfida con la controparte, ma sarebbe miope per le stesse aziende insistere in programmi di corto respiro e mera riduzione dei costi che dissipano valore. Dalla crisi si esce valorizzando il lavoro. Tale valorizzazione dovrà essere coerente con quel patto generazionale tra vecchi e nuovi colleghi che il Capss intende confermare.
IL MERCATO DEL LAVORO
Il reddito medio di un giornalista con un contratto di collaborazione coordinata e continuativa è – stando agli ultimi dati disponibili - di 5 mila euro lordi all’anno. E di 9 mila euro quello riferibile ai giornalisti free-lance con partita Iva. Un giornalista su tre che lavora con contratto di natura subordinata percepisce meno di 30 mila euro. Le future politiche contrattuali dovranno perseguire con maggiore efficacia un riequilibrio a favore della componente più debole della professione che dovrà caricarsi anche il peso dell’uscita dalla crisi e della difesa dell’autonomia degli istituti di categoria. Negoziati sulla stabilizzazione dei Co.Co.Co, un’equa remunerazione del lavoro autonomo sono elementi che concorrono a rafforzare il presidio dell’area tradizionale del lavoro giornalistico.
L’ORGANIZZAZIONE DELLA FNSI
L’assetto organizzativo della Fnsi è tuttora sbilanciato sui contrattualizzati di area Fieg-Rai.
Tale assetto, carente a livello centrale, è inadeguato anche in relazione al trasferimento di competenze e risorse verso le Associazioni regionali di stampa. Le piccole associazioni a fronte di costi fissi crescenti ed entrate stabili (quando va bene), non dispongono delle risorse necessarie a corrispondere alle istanze degli iscritti, cresce il rischio di aree prive di adeguata assistenza sindacale. Il finanziamento degli sportelli free-lance da parte della Fnsi – per un controvalore di 70 mila euro – aveva rappresentato un forte impulso all’organizzazione del lavoro autonomo sul territorio. Il taglio di tale finanziamento – non rimpiazzato da alcun altro sostegno – ha fortemente penalizzato le piccole Associazioni regionali. Il Capss ritiene debba essere posto anche il tema dei giornalisti free-lance impegnati nelle strutture sindacali. Tale impegno comporta un sacrificio sul piano economico a fronte di un’incerta efficacia della tutela sindacale.
Oggi il bilancio della Fnsi non è in grado di sovvenzionare le piccole Ars, tutelare adeguatamente i colleghi autonomi eletti nelle strutture territoriali e nazionali del sindacato. Il Capss ritiene perciò essenziale che il confronto congressuale verta anche su questi temi e dalle assise emergano proposte condivise sulla razionalizzazione dei costi e sul reperimento di mezzi freschi che spesino l’attività sindacale della Fnsi e delle Ars.
Il Capss ha elaborato alcune proposte relative anche ad una riorganizzazione della Fnsi per potenziare il ruolo e l’autonomia negoziale dei segretari generali aggiunti, della Commissione Nazionale sul lavoro autonomo e del Dipartimento Formazione. Queste proposte sono note e sono state illustrate nelle sedi istituzionali della Fnsi. L’istituzione di un ente per la formazione costituito per iniziativa della Fnsi e dell’Inpgi in base a quanto previsto dal contratto di lavoro giornalistico; la manovra sul welfare a partire dall’adeguamento delle aliquote a carico delle imprese editoriali; il radicamento della commissione nazionale sul lavoro autonomo con la garanzia di adeguati livelli di sostegno economico e tecnico-legale devono avere carattere prioritario.
Il Capss è disponibile al confronto avendo contezza che solo scelte coraggiose possono garantire il futuro del sindacato dei giornalisti.
Il Coordinamento delle associazioni regionali di stampa del Trentino Alto Adige, Veneto, Liguria, Valle d’Aosta, Molise, Basilicata, Puglia.
Approvato all’unanimità dall’assemblea dei segretari e dei delegati riunita in Roma il 21 ottobre
Professionali:
Antonella Benanzato (Commissione nazionale Lavoro Autonomo, Giunta del Sindacato veneto)
Daniele Carlon (Segretario del Sindacato giornalisti del Veneto)
Nicola Chiarini (Rappresentante del Veneto all’Assemblea nazionale dei Freelance e Presidente di Re:Fusi)
Edel Stefano (CdR de "Il Mattino di Padova” Gruppo Finegil SpA )
Enrico Ferri (Vicesegretario nazionale della Fnsi, Responsabile del Dipartimento Formazione, del sito web www.fnsi.it e del periodico della Fnsi “Nella GALASSIA dell’Informazione”)
Paolo Francesconi (CdR de “Il Gazzettino”, Consigliere nazionale Fnsi, Consigliere Inpgi e Responsabile per il Veneto degli Uffici stampa)
Maurizio Paglialunga (CdR de “Il Gazzettino” e Consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti)
Raffaele Rosa (giornalista di E Polis ed componente del Direttivo del Sindacato giornalisti del Veneto)
Alberto Tonello (CdR de “Il Giornale di Vicenza” Gruppo Athesis SpA)
Claudio Trabona (CdR de “Il Corriere del Veneto”)
Collaboratori:
Andrea Merola (Presidente del GSGIV - Gruppo fotogiornalisti del Veneto)
Paola Vescovi (Direttivo del Sindacato giornalisti del Veneto)
Lista 2 "Giornalismi futuri e solidarietà":
Il mondo dell'informazione è in costante evoluzione. Una trasformazione rapida che cambia anche le regole dell'editoria. Siamo di fronte ad un'informazione sempre più "liquida" dove i confini tra la produzione e il consumo d'informazione sono sempre più sottili. E Treviso sta diventando un laboratorio. Di idee. Di innovazione. Di nuove regole da condividere e scrivere insieme. Vale per la carta stampata, per i free lance, per la tv digitale, per l'on line, per la radio, per gli uffici stampa. Spazi nuovi, spesso inesplorati. Anche dal sindacato, nel difficile compito di stare al passo con i tempi e con le nuove esigenze espresse dai colleghi.
Per dare forma alle nuove richieste e rispondere e rimodellare il welfare degli operatori dell'informazione, di tutti gli operatori, nasce a Treviso la lista "Giornalismi futuri e solidarietà".
Professionali:
Alessia De Marchi (Direttivo Associazione provinciale di Treviso)
Giuliano Doro (Consigliere nazionale Fnsi)
Collaboratori:
Denise Battistin (Fiera di Vicenza)
La crisi dell’editoria è strutturale.
Il settore è sottoposto ad una trasformazione che investe il modo di acquisire, produrre, trasmettere e consumare informazione. Dopo una stagione di pesanti ristrutturazioni che sono intervenute principalmente mirando ad una riduzione dei costi,è necessario investire in innovazione dei prodotti, formazione e valorizzazione delle risorse umane. Il governo deve mettere a disposizione del sistema norme sui conflitti di interesse e risorse certe allocate in modo selettivo. La campagna sulla “legge bavaglio” ha dimostrato che il sindacato può unire intorno alla questione dei diritti un ampio schieramento. Una riforma delle regole di sistema è essenziale per tutelare il diritto all’informazione.
I giornalisti hanno respinto l’attacco al contratto collettivo nazionale, hanno difeso l’autonomia della professione e degli istituti di categoria. I diritti del lavoro però sono ancora sotto schiaffo. Il Capss ritiene che il sindacato unico e unitario dei giornalisti italiani debba continuare ad impegnarsi per la loro difesa. Questa sarà tanto più efficace quanto più rapidamente saranno superate le divisioni sindacali.
L’unità del sindacato e della categoria rimane il faro cui si ispira l’azione politica del Capss.
Il sindacato dei giornalisti deve impiegare la forza e il consenso che non sono mai mancati alla maggioranza che ha vinto la battaglia per il rinnovo del contratto nazionale per dare voce ad un giornalismo professionale che non lavora più solo nelle redazioni dei giornali quotidiani e dei network televisivi.
VERSO UN NUOVO WELFARE DI CATEGORIA
Il Capss ritiene utile una progressiva integrazione tra enti previdenziali ed assistenziali (Inpgi, Fondo integrativo e Casagit). La media retributiva del settore tende a diminuire. Tale tendenza spinge il Welfare della categoria verso soglie critiche. Il fenomeno va affrontato e contenuto per tempo. Il Capss pone l’accento in primo luogo sull’aumento della contribuzione da parte degli editori, sulla razionalizzazione dei costi generali di gestione (economie di scala) e sulla progressiva convergenza dei servizi e in tendenza delle prestazioni.
DAL SINDACATO DEI DIPENDENTI AL SINDACATO DI TUTTI I GIORNALISTI
Vogliamo un sindacato dei diritti e dei contratti, un sindacato di servizio e delle tutele per i più deboli, in primo luogo i precari e i free-lance. Un sindacato radicato nei territori attraverso le Associazioni regionali di stampa. Un sindacato capace di rappresentare con la medesima efficacia tutti i giornalisti: da quelli della carta stampata (contratto Fnsi-Fieg) a quelli della piccola stampa periodica (accordo Uspi); dall’emittenza nazionale attraverso un coordinamento dei Cdr Rai-Mediaset-La7 a quella locale (contratto Aer-Anti-Corallo), dagli uffici stampa degli enti pubblici a quelli dei privati. Un sindacato destinato quindi a potenziare le attività di consulenza, servizio e formazione.
Oggi la Fnsi è solo in parte un sindacato di questo tipo. E’ ancora soprattutto un sindacato dei giornalisti dipendenti. L’accordo sul welfare del settembre 2007 e le delibere Inpgi del 2009 hanno esteso le tutele previdenziali. La Fnsi ha costituito la Commissione nazionale per il lavoro autonomo e firmato un’intesa con l’Uspi che introduce un tariffario. Si tratta di atti e passi importanti. Ma c’è molta strada da percorrere per raggiungere una rappresentanza piena ed efficace di tutto il lavoro giornalistico. Una più rigorosa selezione dell’accesso alla professione giornalistica trdiversxa Tutela e rappresentanza che potrà cogliere risultati tanto più significativi quanto più rapidamente troverà definizione la questione dell’accesso alla professione giornalistica. L’attuale sistema mette oggi a disposizione degli editori un inesauribile serbatoio di forze di lavoro di riserva. Ciò comprime il potere negoziale e ostacola iniziative sindacali dirette e autonome da parte di chi vive di collaborazioni e resta esposto al ricatto di compensi irrisori. E’ il tema urgente della riforma dell’Ordine dei giornalisti, riforma che da mesi fa polvere in Parlamento.
LA CENTRALITA’ DEL GIORNALISMO PROFESSIONALE E LE REDAZIONI
Un accresciuto potere negoziale del lavoro autonomo può concorrere a valorizzare il lavoro dei giornalisti dipendenti. Le redazioni sono e continueranno ad essere centrali nella catena del valore della notizia. Il settore è impegnato a riposizionarsi su un mercato che cambia, ma ciò che emerge con sufficiente chiarezza è la funzione del giornalismo professionale chiave di volta per programmare, sia pure su basi nuove, il rilancio dell’editoria italiana. La formazione e la valorizzazione delle risorse umane sono il terreno della sfida con la controparte, ma sarebbe miope per le stesse aziende insistere in programmi di corto respiro e mera riduzione dei costi che dissipano valore. Dalla crisi si esce valorizzando il lavoro. Tale valorizzazione dovrà essere coerente con quel patto generazionale tra vecchi e nuovi colleghi che il Capss intende confermare.
IL MERCATO DEL LAVORO
Il reddito medio di un giornalista con un contratto di collaborazione coordinata e continuativa è – stando agli ultimi dati disponibili - di 5 mila euro lordi all’anno. E di 9 mila euro quello riferibile ai giornalisti free-lance con partita Iva. Un giornalista su tre che lavora con contratto di natura subordinata percepisce meno di 30 mila euro. Le future politiche contrattuali dovranno perseguire con maggiore efficacia un riequilibrio a favore della componente più debole della professione che dovrà caricarsi anche il peso dell’uscita dalla crisi e della difesa dell’autonomia degli istituti di categoria. Negoziati sulla stabilizzazione dei Co.Co.Co, un’equa remunerazione del lavoro autonomo sono elementi che concorrono a rafforzare il presidio dell’area tradizionale del lavoro giornalistico.
L’ORGANIZZAZIONE DELLA FNSI
L’assetto organizzativo della Fnsi è tuttora sbilanciato sui contrattualizzati di area Fieg-Rai.
Tale assetto, carente a livello centrale, è inadeguato anche in relazione al trasferimento di competenze e risorse verso le Associazioni regionali di stampa. Le piccole associazioni a fronte di costi fissi crescenti ed entrate stabili (quando va bene), non dispongono delle risorse necessarie a corrispondere alle istanze degli iscritti, cresce il rischio di aree prive di adeguata assistenza sindacale. Il finanziamento degli sportelli free-lance da parte della Fnsi – per un controvalore di 70 mila euro – aveva rappresentato un forte impulso all’organizzazione del lavoro autonomo sul territorio. Il taglio di tale finanziamento – non rimpiazzato da alcun altro sostegno – ha fortemente penalizzato le piccole Associazioni regionali. Il Capss ritiene debba essere posto anche il tema dei giornalisti free-lance impegnati nelle strutture sindacali. Tale impegno comporta un sacrificio sul piano economico a fronte di un’incerta efficacia della tutela sindacale.
Oggi il bilancio della Fnsi non è in grado di sovvenzionare le piccole Ars, tutelare adeguatamente i colleghi autonomi eletti nelle strutture territoriali e nazionali del sindacato. Il Capss ritiene perciò essenziale che il confronto congressuale verta anche su questi temi e dalle assise emergano proposte condivise sulla razionalizzazione dei costi e sul reperimento di mezzi freschi che spesino l’attività sindacale della Fnsi e delle Ars.
Il Capss ha elaborato alcune proposte relative anche ad una riorganizzazione della Fnsi per potenziare il ruolo e l’autonomia negoziale dei segretari generali aggiunti, della Commissione Nazionale sul lavoro autonomo e del Dipartimento Formazione. Queste proposte sono note e sono state illustrate nelle sedi istituzionali della Fnsi. L’istituzione di un ente per la formazione costituito per iniziativa della Fnsi e dell’Inpgi in base a quanto previsto dal contratto di lavoro giornalistico; la manovra sul welfare a partire dall’adeguamento delle aliquote a carico delle imprese editoriali; il radicamento della commissione nazionale sul lavoro autonomo con la garanzia di adeguati livelli di sostegno economico e tecnico-legale devono avere carattere prioritario.
Il Capss è disponibile al confronto avendo contezza che solo scelte coraggiose possono garantire il futuro del sindacato dei giornalisti.
Il Coordinamento delle associazioni regionali di stampa del Trentino Alto Adige, Veneto, Liguria, Valle d’Aosta, Molise, Basilicata, Puglia.
Approvato all’unanimità dall’assemblea dei segretari e dei delegati riunita in Roma il 21 ottobre
Professionali:
Antonella Benanzato (Commissione nazionale Lavoro Autonomo, Giunta del Sindacato veneto)
Daniele Carlon (Segretario del Sindacato giornalisti del Veneto)
Nicola Chiarini (Rappresentante del Veneto all’Assemblea nazionale dei Freelance e Presidente di Re:Fusi)
Edel Stefano (CdR de "Il Mattino di Padova” Gruppo Finegil SpA )
Enrico Ferri (Vicesegretario nazionale della Fnsi, Responsabile del Dipartimento Formazione, del sito web www.fnsi.it e del periodico della Fnsi “Nella GALASSIA dell’Informazione”)
Paolo Francesconi (CdR de “Il Gazzettino”, Consigliere nazionale Fnsi, Consigliere Inpgi e Responsabile per il Veneto degli Uffici stampa)
Maurizio Paglialunga (CdR de “Il Gazzettino” e Consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti)
Raffaele Rosa (giornalista di E Polis ed componente del Direttivo del Sindacato giornalisti del Veneto)
Alberto Tonello (CdR de “Il Giornale di Vicenza” Gruppo Athesis SpA)
Claudio Trabona (CdR de “Il Corriere del Veneto”)
Collaboratori:
Andrea Merola (Presidente del GSGIV - Gruppo fotogiornalisti del Veneto)
Paola Vescovi (Direttivo del Sindacato giornalisti del Veneto)
Lista 2 "Giornalismi futuri e solidarietà":
Il mondo dell'informazione è in costante evoluzione. Una trasformazione rapida che cambia anche le regole dell'editoria. Siamo di fronte ad un'informazione sempre più "liquida" dove i confini tra la produzione e il consumo d'informazione sono sempre più sottili. E Treviso sta diventando un laboratorio. Di idee. Di innovazione. Di nuove regole da condividere e scrivere insieme. Vale per la carta stampata, per i free lance, per la tv digitale, per l'on line, per la radio, per gli uffici stampa. Spazi nuovi, spesso inesplorati. Anche dal sindacato, nel difficile compito di stare al passo con i tempi e con le nuove esigenze espresse dai colleghi.
Per dare forma alle nuove richieste e rispondere e rimodellare il welfare degli operatori dell'informazione, di tutti gli operatori, nasce a Treviso la lista "Giornalismi futuri e solidarietà".
Professionali:
Alessia De Marchi (Direttivo Associazione provinciale di Treviso)
Giuliano Doro (Consigliere nazionale Fnsi)
Collaboratori:
Denise Battistin (Fiera di Vicenza)