Su E Polis nubi sempre più nere
06/09/10 19:08 Filed in: Comunicati
E Polis domani non sarà in edicola. Dopo 5 settimane di ferie forzate oggi i colleghi dovevano riprendere il lavoro ma le attuali condizioni non lo hanno permesso. Da giorni i telefoni “aziendali” sono muti perché la Società non ha pagato le bollette. I colleghi sono senza stipendio da mesi: solo un anticipo per le spettanze di giugno e non è stato pagato lo stipendio di luglio e di agosto.
E Polis domani non sarà in edicola. Dopo 5 settimane di ferie forzate oggi i colleghi dovevano riprendere il lavoro ma le attuali condizioni non lo hanno permesso. Da giorni i telefoni “aziendali” sono muti perché la Società non ha pagato le bollette. I colleghi sono senza stipendio da mesi: solo un anticipo per le spettanze di giugno e non è stato pagato lo stipendio di luglio e di agosto. I giornalisti, che nel Veneto sono una ventina, non hanno una redazione e fanno il telelavoro, hanno trovato sul pc una mail criptica del Presidente, Alberto Rigotti, che ben poche spiegazioni offre sul loro futuro lavorativo. Preannuncia incontri che non sono ancora stati concordati con il Sindacato e parla di piani tutti da verificare e per ora campati in aria. Si parla di vendita di testate e di possibili richieste di cassa integrazione per i dipendenti ma nessun passaggio concreto è stato fatto. Una ripresa delle pubblicazioni non è ipotizzata prima di ottobre. Il Sindacato giornalisti del Veneto è impegnato a verificare nei prossimi giorni gli sviluppi della situazione a livello nazionale ma ha programmato in settimana una riunione con tutti i giornalisti veneti per decidere le iniziative più opportune. La solidarietà nei confronti dei colleghi è scontata ma non basta. Non serve per mangiare, servono fatti concreti.
La situazione dell’Azienda doveva sbloccarsi prima dell’estate con l’approvazione da parte del Tribunale di Cagliari dell’omologa per l’accesso al concordato preventivo con i creditori. Ma la decisione è saltata per una incongruenza sui dati forniti dall’Agenzia delle Entrate. L’unica cosa certa per ora è la scadenza del 15 settembre che il giudice ha fissato come data ultima per ripresentare la domanda dopo aver risentito tutti i creditori.
La situazione dell’Azienda doveva sbloccarsi prima dell’estate con l’approvazione da parte del Tribunale di Cagliari dell’omologa per l’accesso al concordato preventivo con i creditori. Ma la decisione è saltata per una incongruenza sui dati forniti dall’Agenzia delle Entrate. L’unica cosa certa per ora è la scadenza del 15 settembre che il giudice ha fissato come data ultima per ripresentare la domanda dopo aver risentito tutti i creditori.