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Premio Penna d’oca 2017 a Donatella Gasperi, menzioni speciali per Germana Cabrelle e Marina Lucchin

Premio Penna d'Oca

PADOVA, 24 maggio 2018 – Donatella Gasperi, 60 anni, collaboratrice della “Difesa del Popolo” e freelance, è la vincitrice del premio Penna d’oca 2017 promosso dall’Associazione Stampa Padovana con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto. La giornalista è stata premiata nel corso di una cerimonia che si è svolta nella sala Rossini del Caffè Pedrocchi a Padova. Due menzioni speciali “Giornalismo d’inchiesta” sono state assegnate ai giornalisti Germana Cabrelle (Vanity Fair) e Marina Lucchin (il Gazzettino). Per la prima volta tre donne sono state insignite del premio.
Nella foto, da sinistra Marina Lucchin, Donatella Gasperi e Germana Cabrelle


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Un libro per i 115 anni dell’Associazione Stampa Padovana. Premio Penna d’oca a Bastianello, menzione speciale a Gargano

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Riccardo Bastianello, 35 anni, cronista del “Corriere del Veneto”, è il vincitore del premio Penna d’oca 2013 promosso dall’Associazione Stampa Padovana con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto. Il giornalista è stato premiato nel corso di una cerimonia che si è svolta al Palazzo del Monte di Pietà, in piazza Duomo a Padova, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Una menzione speciale è stata assegnata al giornalista veneziano Giuliano Gargano, 40 anni, per il reportage pubblicato sul bimestrale “Nes. Nordest Sanità” nella primavera 2013 sulle barriere architettoniche di Padova.


Prima della cerimonia di presentazione, è stata presentata la ripubblicazione del libro che il compianto giornalista Luigi Montobbio scrisse nel 1999 “L’Associazione Stampa Padovana compie cento anni”. Il testo, riprodotto in modo fedele, è stato aggiornato con tre capitoli finali sulla storia dell’informazione a Padova nell’ultimo quindicennio. Il libro, che esce come testimonianza alla città e ai giornalisti, è stato ripubblicato in occasione del quinto anniversario della morte di Luigi Montobbio. In sala, era presente la figlia Alessandra, oggi dirigente e caposettore dell’avvocatura civica in Comune a Padova. L’assessore alla cultura Andrea Colasio ha ricordato la figura di Montobbio, autore di libri su due grandi padovani, Giovanni Battista Belzoni e Vincenzo Stefano Breda, e curatore di un libro su umorismo e satira attraverso i papiri di laurea. La ripubblicazione e l’aggiornamento del libro sull’Associazione Stampa Padovana è stato reso possibile grazie al generoso contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Hanno sostenuto l’opera anche il Sindacato dei giornalisti del Veneto e Lauretta Rampazzo Bertinelli, vedova del presidente emerito di Assostampa, Celino Bertinelli, scomparso nell’agosto di due anni fa. E’ a lui che l’Associazione ha voluto dedicare il progetto del libro. La figura di Celino Bertinelli, un “cronista con la schiena dritta” come Montobbio, è stata ricordata da Claudio Baccarin, fiduciario di Assostampa Padova. Il terzo grande “maestro” a cui i giornalisti hanno tributato un omaggio è stato Bruno Agrimi, pioniere della informazione radiotelevisiva in Veneto, scomparso nell’autunno del 2013. Alla signora Gabriella Agrimi è stata offerta una targa in collaborazione con Stampa Veneta Insieme.

La cerimonia al Palazzo del Monte di Pietà si è conclusa con la consegna del premio “Penna d’oca”, sostenuto anche quest’anno dall’Associazione Commercianti di Padova. Il “Penna d’oca” è lo storico riconoscimento nato dopo la seconda guerra mondiale e oggi assegnato con l’obiettivo di sottolineare il ruolo e la funzione che il cronista svolge nel lavoro quotidiano a contatto con i cittadini. Il tema scelto per l’edizione 2013 era “La Padova che non funziona: cose da migliorare in città e provincia". Tra i servizi arrivati alla giuria, composta dal direttivo di Assostampa Padova e dal presidente dell’Ordine dei giornalisti Gianluca Amadori, il premio è andato al servizio sulla “parabola incompiuta del centro San Gaetano”, pubblicato lo scorso luglio sul “Corriere del Veneto”. Riccardo Bastianello è stato premiato per aver “messo in luce con una inchiesta documentata e ricca di spunti le contraddizioni di un polo che a Padova fatica a decollare, individuando le criticità e la mancanza di identità di un progetto sul quale sono stati impegnati molti soldi. Progetto di cui ha però lasciato intravedere le grandi potenzialità”. Una menzione speciale è andata a Giuliano Gargano perché “con il suo focus, arricchito da un completo reportage fotografico, ha documentato gli ostacoli e le difficoltà quotidiane a cui può andare incontro un cittadino, per il quale anche uno scalino può rappresentare un ostacolo insormontabile. Ma tra le difficoltà in una città ancora non del tutto accessibile fa emergere l’anima generosa e altruista dei commercianti e degli esercenti padovani”. Era presente alla cerimonia anche Pietro Martire, fondatore dell’associazione di promozione sociale “Oltre il muro”, protagonista del reportage.